Per una casa sempre più intelligente e al passo con i tempi, è necessario acquistare dei dispositivi altrettanto all’avanguardia, attualmente disponibili in commercio ad un costo abbordabile ed alla portata di tutti. Si pensi ad esempio a quelli nati per rispondere a dei comandi vocali per compiere delle azioni quotidiane.
Stiamo ovviamente facendo riferimento agli assistenti vocali che sono dotati di una vera e propria intelligenza artificiale, e che sono stati pensati per trasformare “in meglio” la nostra vita e per ottimizzarla.
Tra i dispositivi più in voga sul mercato non possiamo non citare Google Home e Amazon Echo. Sono entrambi molto amati dai consumatori per i numerosi vantaggi e le molteplici funzioni che hanno. A seconda delle esigenze, esistono diversi modelli, anche di fasce di prezzo differenti.
Ma tra i due brand, quale il migliore? Quale prediligere? Abbiamo posto la domanda agli amici di https://casanelfuturo.it, gli esperti in fatto di domotica e di case intelligenti.
Le differenze
Come si evince già dal nome la prima differenza tra i due dispositivi la fa la casa produttrice: se Google Home nasce appunto per mano di Big G, e si può utilizzare direttamente sugli smartphone (Android o iOS che siano), Amazon Echo, è la controparte femminile sviluppata appunto da Amazon, con cui si può interagire ad utilizzando un terzo dispositivo, come ad esempio la Fire TV Stick (la pennetta di Amazon per rendere la vostra televisione una Smart TV).
A prescindere da questa distinzione, ambedue i dispositivi vantano delle semplici ma pratiche e comode funzioni, che si concentrano sostanzialmente sulla domotica in generale, sulla regolazione delle luci in casa, dell’accensione o spegnimento di dispositivi elettrici come impianti stereo, macchine per il caffè, forni, prese e così via.
Entrambi i modelli rispondono molto bene ad ogni comando vocale, con alti e bassi che più o meno si pareggiano.
Chi ha testato tutti e due i dispositivi, come ad esempio vari youtuber con comparazioni e opinioni pubbliche, afferma che Google Home sia leggermente più prestante in quanto rende più naturale e spontanea la conversazione con l’utente.
La rivale Amazon Echo ha una portata leggermente più limitata facendo riferimento alle possibili risposte da dare alle domande poste dallo user, anche se con i recenti aggiornamenti ha migliorato l’abilità di interpretazione delle domande, basandosi sulle richieste già effettuate verso di essa.
Un esempio pratico
Qualora volessi testare entrambi i dispositivi per decidere quale sia il migliore, potresti provare con un semplicissimo comando vocale legato alla ricerca di una traccia musicale da app come YouTube o Spotify.
Se da un lato utilizzando Google Home puoi tranquillamente mandare avanti le tracce dicendo “non mi piace” con Amazon Echo hai bisogno di un passaggio ulteriore, il che limita di gran lunga l’esperienza. Si pensi infatti al modello Alexa e al fatto che se non usi prima di ogni altra frase la formula “Alexa” per l’appunto, il comando non viene accolto.
Le prestazioni
Limitato da un lato, più versatile dall’altro, il dispositivo Amazon vanta un’estensione nelle funzioni che forse Google Assistant non possiede.
Le azioni di quest’ultimo sono nettamente inferiori rispetto alle skills di Echo, che addirittura è in grado di dare consigli su come vestire (a seconda del meteo) di cercare ricette e di proporre esercizi di meditazione.
Per quanto riguarda il topic multimedia, ovvero film e canzoni, i due dispositivi si equivalgono. Con entrambi puoi vedere e richiamare tantissimi film facilmente con comandi vocali, nel caso di Smart TV collegate con i rispettivi dispositivi Fire TV e Chromecast e con gli abbonamenti collegati a Netflix e/o Amazon Prime Video. Lo stesso dicasi per la musica avendo però l’abbonamento a Spotify o a Prime Music.
Pertanto sintetizzando, Google Home vanta in più ad altri dispositivi tra cui anche il modello Echo, la spontaneità nel dialogare con l’utente, mentre Echo tende ad aver bisogno di richieste più modulate e orientate al giusto tipo di contenuto (il che rende il tutto più freddo e meno user friendly).
Design e costo
Gli assistenti vocali utili per la domotica sono molti in commercio, e si distinguono per funzioni design e prezzo. Da questo punto di vista, Echo ne offre molti di più (sono circa 4 i modelli proposti sul mercato) contro i due offerti da Big G.
Gli speaker di Google hanno un design minimal, compatto, di solito ricordano un cilindro mozzato ma proposto in diverse colorati. La versione grande costa intorno ai 149 euro, anche se per hi volesse risparmiare (ovviamente tenendo conto delle funzionalità ridotte) esiste la versione Mini acquistabile a 59 euro.
Amazon è molto più competitivo da questo punto di vista, e spopola sul mercato con ben quattro dispositivi diversi per fascia di prezzo e design:
- Echo Dot, l’alter-ego di Google Home Mini, è disponibile a 59 euro;
- Echo, a metà tra la versione Home e il modello Echo Dot, è acquistabile invece a 99 euro;
- Echo Plus, costa circa 149 euro e si distingue per essere un dispositivo già preimpostato per la domotica;
- Echo Spot, lo speaker intelligente dotato di display, anche per le videochiamate, al prezzo di 129,99 euro.
Per quanto riguarda il design Amazon Echo, in ognuna delle 4 versioni si presenta molto più elegante e raffinata rispetto a quello Google, che invece, pecca un pò di estetica (anche se guadagna punti nel suo utilizzo).
Circa audio e suoni, parliamo di due device ex equo, curati dagli ingegni nei minimi particolari. Insomma, giocano ad armi pari, parlando comunque di speaker, anche se non ne ricoprono la loro funzione primaria.
Comunque sia, i dispositivi Google hanno un suono più ricco e di bassi migliori, mentre Amazon Echo vince la sfida della potenza con un volume decibel decisamente superiore.
Quale scegliere tra i due quindi?
Non esiste una risposta univoca e assoluta, atteso che comunque tutto dipende dall’uso che intendiamo fare dell’assistente vocale, da quanto vogliamo spendere, e da quale dei due riteniamo più indicato per le nostre necessità.