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Carlo Acutis, il giovane influencer beatificato dal Papa

Carlo Acutis

Nella sua breve esistenza, Carlo Acutis mostrò “una meravigliosa ed esemplare conoscenza della fede”. La Chiesa cattolica ha un nuovo benedetto dal 10 ottobre, ma questa volta sarà particolarmente insolito: un’influencer il cui corpo è mostrato in scarpe da ginnastica, jeans e maglioncino.

La beatificazione di Carlo Acutis, che morì all’età di 15 anni per una leucemia il 12 ottobre 2006, si svolgerà nella città italiana di Assisi, in provincia di Perugia.

Il giovane era noto all’interno della sua comunità religiosa per il suo lavoro di divulgazione della tradizione cattolica utilizzando le nuove tecnologie, secondo Vatican News, il portale di informazione della Santa Sede.

Acutis è nato a Londra nel 1991, dove i suoi genitori si erano trasferiti per motivi di lavoro, ma è cresciuto a Milano. È una delle beatificazioni più rapide mai approvate, poiché sono passati solo 14 anni dalla morte del ragazzo.

Il “modello del web”

Carlo Acutis

Acutis è il primo benedetto “millennial” nativo digitale, e per la Chiesa, un esempio di come la tecnologia può essere molto positiva. Lo ha spiegato lo stesso papa Francesco, affermando che il giovane “ha saputo utilizzare nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, comunicare valori e bellezza”.

Molti cattolici lo considerano “il santo patrono del web” per essersi dedicato a parlare della sua fede e ad aiutare gli altri attraverso la tecnologia. Per il cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, Acutis è stato “un esempio di fede per i giovani”.

“Era un catechista, riusciva a trasmettere la fede ai bambini, non solo nel modo classico degli incontri, ma sfruttava anche i mezzi telematici”, ha spiegato Becciu.

Ha creato un progetto informatico sui temi della fede, aveva un sito sui miracoli eucaristici. Quindi questo giovane ha vissuto la sua fede al massimo”, ha aggiunto il cardinale.

Il “miracolo” di Acutis

La Chiesa, che lo ha dichiarato “venerabile” il 5 luglio 2018, gli attribuisce un miracolo: ritiene che nel 2013 abbia salvato un bambino brasiliano “con una rara anomalia anatomica congenita del pancreas” dopo aver chiesto alla famiglia del minore la sua “intercessione”.

Il bambino è nato nel 2010 a Campo Grande, in Brasile, con il pancreas praticamente diviso in due, che ha richiesto un intervento chirurgico complesso.

L’intervento non è mai stato eseguito perché il ragazzo si è ripreso dopo una preghiera speciale celebrata da un sacerdote alla presenza di una reliquia di Carlos: un pezzo del suo pigiama.

La Congregazione delle Cause dei Santi ha riconosciuto in questa guarigione il miracolo necessario per la beatificazione di Acutis.

D’altra parte, lo straordinario stato di conservazione che mostra il suo corpo ha portato molti fedeli in questi giorni a considerare che si tratti di un nuovo miracolo.

Tuttavia, la Chiesa ha chiarito che il corpo non è stato ritrovato incorrotto.

Al momento dell’esumazione, effettuata nel 2019 per trasferirlo dal cimitero al santuario di Assisi, il corpo era ben conservato, “intatto”, ma entro i parametri “di trasformazione tipici della condizione post mortem”, ha spiegato in un comunicato Monsignor Domenico Sorrentino.

Per questo motivo doveva essere “trattato con tecniche di conservazione” per “esporlo con la dignità richiesta dai corpi di beati e santi”, ha concluso il prelato.

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